Il Corriere della Sera porta alla luce il piano del governo. Si tratta del Piano Sanitario nazionale per la risposta a un’eventuale pandemia da Covid-19.
Dopo settimane di ipotesi, indiscrezioni, smentite e speculazioni, viene alla luce il piano del governo per la gestione dell’emergenza coronavirus.
Il Piano Sanitario nazionale per la risposta a un’eventuale pandemia da Covid-19: il piano segreto del governo contro del coronavirus
Il documento prende in analisi tre scenari, analizzati nel dettaglio con previsioni e proiezioni minuziose. Si tratta del Piano Sanitario nazionale per la risposta a un’eventuale pandemia da Covid-19.
Secondo quanto riportato da il Corriere della Sera, lo studio è datato 22 febbraio 2020 e nasce con lo scopo di garantire una corretta gestione dell’eventuale pandemia.
Il documento, da quanto emerge, fissava delle priorità che si sarebbero rivelata fondamentali, come ad esempio una considerevole fornitura di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale. L’altro nodo critico individuato nel documento è legato ai posti in terapia intensiva.
“Dall’analisi dell’offerta assistenziale-ospedaliera riferita alla terapia intensiva, è emersa una dotazione complessiva nazionale di posti letto pari a 5324 (di cui 687 in isolamento semplice e a pressione negativa) con un tasso di occupazione dell’85%. Ipotizzando di poter fruire del 15% dei posti letto disponibili con una riduzione dell’attività di chirurgia elettiva del 50% (come previsto negli scenari 2 e 3), si potrebbero liberare progressivamente fino a 1597 posti letto in TI di cui 103 in isolamento“, scrivono gli esperti come riferito da il Corriere della Sera.
I tre scenari di rischio
Il piano prende in considerazione tre livelli di rischio. Si tratta di proiezioni e stime nate dai dati dell’epidemia in Cina, unico punto di riferimento concreto per quanto riguarda la diffusione della malattia.
Il primo scenario analizza una situazione caratterizzata da una sostenuta ma sporadica trasmissione dell’infezione.
Il secondo scenario prende in considerazione un aumento della pressione sul sistema sanitario. In questo caso la risposta sarebbe dovuta arrivare adottando misure “straordinarie preordinate” da attivare all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.
Il terzo scenario è quello che contempla un considerevole aumento della pressione sul sistema sanitario. Si ipotizza inoltre il verificarsi di una situazione da risolvere con misure straordinarie “che coinvolgono enti e strutture non sanitarie“, recita il piano come riferito da il Corriere della Sera.